Cari Amici di Facebook oggi trattiamo un tema a me caro, come nasce una mia poesia.
Ascoltando e guardando il mondo circostante
Ascoltando e guardando il mondo circostante utilizzando tutti i miei sensi a 360 gradi, la vista, osservando in profondità, l’udito, ascoltando, l’olfatto, gli odori, il tatto, sfiorando la natura, il cuore, ascoltando le emozioni di ogni cosa che mi circonda, mi trovo poi a buttare su carta, su un piccolo blocchetto e matita che ho in borsa, le prime frasi.
Inizialmente i primi passi emozionali
Inizialmente sono parole scritte in fretta, con fermento, passione, perché l’emozione mi entra dentro e comincio a scrivere di getto, travolta dalle sensazioni, dal piacere delle mie emozioni, che possono essere di felicità, scoperta, tristezza, profondità, sofferenza, ma ognuna mi travolge, mi porta lontano da dove mi trovo.
Il mio tunnel azzurro
Entro in un tunnel azzurro, luminoso, dove regna la pace, il silenzio, il respiro si fa corto e affannoso come se sentissi il bisogno di scrivere velocemente e ancora, per vivere intensamente quei flash che mi partono e mi portano lontano, nella profondità della mia anima per provare una dolce scoperta o semplicemente la voglia di scrivere parole, sillabe a me care, così io inizio a scrivere travolta completamente e immersa fino in fondo più giù nell’anima.
Riemergere dall’anima
Rimango così il tempo necessario per una poesia, ma a volte il tornare nella realtà preclude più tempo, perché lasciare e riemerge dall’anima mi viene difficile, direi sofferente, soffro profondamente e a volte gli occhi si riempiono di piccole lacrime, è come se dovessi lasciare una parte di me laggiù per tornare nella realtà della vita. Poi nella ripresa, lascio lo scritto così com’è, chiudo e mi ritiro o in camera o se sono fuori cerco un posto per stare tranquilla, per riprendermi definitivamente, coccolandomi.
Il giorno dopo
Il giorno dopo riprendo in mano la scrittura e non riconosco subito le parole, riesco a leggere in maniera distaccata e correggo la poesia scritta, man mano che faccio le correzioni, comincio a rivedere come è nata, dove lo scritta, cosa ho provato, mi torna in mente tutto il percorso e il mio viso si trasforma, le correzioni scorrono velocemente, immediatamente e facilmente.
Prendere e correggere più volte
Finita la prima correzione, sento che devo lasciare in sospeso ancora prima di riprenderla. Questo prendere e correggere avviene due o tre volte finché sento che è compiuta, per ricordare quell’emozione così profonda che mi ha lasciato nel cuore e portarla con me sempre ogni qual volta voglia tornare a viverla, è una mia creazione, è una perla emozionale che fa parte di me, è una mia creatura e io l’amerò per sempre dentro di me.
Ecco Amici come nasce una mia poesia, io penso che quando avrete scritto la vostra poesia, sarebbe necessario o che voi la leggiate in maniera distaccata oppure farla leggere a qualcuno estraneo alla poesia per poter meglio correggerla.
Vi abbraccio con tutto il cuore, spero che vi sia piaciuta la mia descrizione della nascita di una mia poesia e non vi nascondo che scrivendo il suo svolgimento, mi sono commossa e sono entrata nel tunnel azzurro provando forti emozioni, per cui vi ringrazio di aver potuto provare di nuovo le emozioni che la scrittura mi dà. Vi aspetto alla prossima pillola e vi abbraccio.
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